| ALBORELLA | 
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NOME LATINO: Alburnus alburnus alborella (De Filippi 
1844) 
FAMIGLIA: Cyprinidae 
ORDINE: Cypriniformes 
NOME INGLESE: Bleak 
NOMI DIALETTALI: Arbureta, Pessina (Lomb.); Aola, Pesset, Ocet, 
Marcandola (Ven.); Zentilott (Trent.); Sarachein, Stregg (Emil.); Avola 
(Tosc.). 
MORFOLOGIA: forma allungata e compressa 
lateralmente; colorazione verde con riflessi argentei; una fascia grigia 
longitudinale è più o meno distintamente visibile. La bocca è leggermente 
rivolta verso l'alto; le squame sono sottili e facilmente staccabili. 
TAGLIA: può raggiungere i 15 cm. 
DISTRIBUZIONE: nei corsi d'acqua e nei bacini lacustri di piccole e 
grandi dimensioni in tutto il territorio italiano; manca nelle isole. 
HABITAT: nei grandi laghi subalpini vive in banchi, spesso di 
notevoli dimensioni, nelle acque superficiali pelagiche, migrando tuttavia anche 
nella zona litorale. Trascorre il periodo invernale a profondità maggiori 
rispetto a quelle scelte dagli altri ciprinidi. In ambienti lacustri di piccole 
dimensioni è ubiquitaria, mentre nei corsi d'acqua preferisce le zone di riva a 
bassa velocità di corrente. 
ALIMENTAZIONE: zooplancton, 
larve di insetti, insetti adulti, detrito vegetale. 
RIPRODUZIONE: depone a partire da Maggio in due o tre ondate successive 
su bassi fondali sabbiosi o ghiaiosi. Le uova sono piccole e deposte in numero 
anche superiore alle 250.000 per kg di peso. La schiusa avviene in 4-5 giorni 
alla temperatura di 20 °C. 
VAL. ECONOMICO: buono, 
soprattutto nei grandi laghi dell'Italia settentrionale. È anche usato come esca 
viva nella pesca del persico, luccio, trota, ecc. 
NOTE: 
Fino ad alcuni anni fa, dalle sue squame si estraevano i brillanti cristalli di 
guanina per la fabbricazione di una sostanza perlacea (essenza d'oriente), 
utilizzata per la fabbricazione delle perle artificiali.