BULBI E BOMBARDE    

 

Possibilità di impiego e confronti: prima di vedere in dettaglio le particolarità dei vari bulbi è bene sapere quale sono le loro possibilità di impiego in mare o lago.

Alcuni dei nostri pesci, vengono già pescati con le bombarde, lanciando a distanza ed operando un lentissimo recupero, con soste ed accelerazioni per stimolare l'istinto predatorio di detti pinnuti. Una volta che la bombarda tocca l'acqua affonda, più o meno velocemente a seconda del modello, in caduta a candela verticale. Il bubo super affondante, ad esempio, già in questo inizia a differenziarsi, poiché scende seguendo un ipotetico piano inclinato di un cuneo con un angolo di 15°, aumentando quindi la gittata di lancio. La bombarda, quando viene recuperata, tende a salire verso l'alto mentre il bubo nella stessa fase di richiamo mantiene un assetto di navigazione parallelo alla superficie, mantiene cioè costante la profondità a cui lo si vuole far lavorare. Soltanto nel modello super affondante questo non accade poiché, dato il posizionamento della zavorra, il bubo tende a salire con un angolo di 15° rispetto sempre alla superficie. Il fatto che il bubo navighi parallelo alla superficie è assai importante poiché significa che, una volta individuata la profondità a cui mangiano i pesci, avremo la possibilità di far pescare le nostre esche, naturali od artifi­ciali che siano sempre in detta fascia d'acqua, fin sotto ai nostri piedi. Come accennato il bubo si può impiegare con le esche naturali come vermi, polpa di gambero, sardina ed addirittura bigattini, ma anche con i piccoli minnow, cucchiaini e jig esche che, se di piccole dimensioni, possono essere difficoltosi da lanciare a distanza, potendo così essere impiegato in più tecniche di pesca e indicato per più pesci. Vi è poi da notare come tutti i modelli della stessa serie, navighino alla profondità desiderata, indipendentemente dalla grammatura impiegata.

Bubo galleggiante

Si tratta di un galleggiante che rimane in acqua del tutto coricato e quando viene recuperato la sua forma idrodinamica sposta molta meno acqua di un suo pari peso riempito d'acqua o silicone. 

Bubo semi affondante

E' il bubo indicato per pescare poco sotto la superficie. Ricorda molto le bombarde in plexiglas, ma in acqua risulta assai più leggero e quindi affonda con maggiore lentezza, scendendo come una zavorra da due grammi per ogni dieci grammi del suo peso.  Durante il recupero naviga perfettamente parallelo alla superficie e rimane parallelo anche la fase di discesa verso il fondo rallentando ulteriormente la caduta. 

Bubo affondante

La versione affondante è studiata per far navigare le nostre esche parallele alla superficie, nella fascia d'acqua compresa tra un metro e mezzo sino ai due metri, naturalmente rallentandone ancora il recupero lo si potrà far lavorare anche un poco più in profondità.

Bubo super affondante

Con questa zavorra possiamo pescare a profondità superiori agli altri modelli e ci consente di tenere un'esca in movimento a profondità abbastanza costante nella fascia compresa tra i due ed i dodici metri, andando a sondare quella porzione di mare o lago assai interessante e dove è più facile incontrare i pesci di branco. 

 

    

 BOMBARDE AD ACQUA

    

Chiariamo subito che il titolo non si riferisce all'italico uso di utilizzare contenitori di varia foggia e materia per i noti gavettoni da spiaggia di goliardica memoria. Si tratta invece di uno speciale galleggiante, nato ed evolutosi nell'ambiente della pesca in acqua dolce, più precisamente per insidiare le trote nei laghetti. Studiato per raggiungere le lunghe distanze, quando ormai le trote si rifugiavano al centro del lago dopo che i primi lanci lungo sponda le avevano ormai allarmate.

L'incontro con questa tecnica da "laghetto" per il lancio in acque salate è da inserirsi nel vasto campo delle zavorre galleggianti, che pure sono notevolmente utilizzati nello spinning. Quindi tornando alle nostre bombarde, diciamo subito che ne esistono di vari modelli, tutti contraddistinti da diverse tarature per un affondamento controllato, alcune di queste hanno dei piombi intercambiabili per assolvere a questa funzione. Nel caso di cui parleremo questa volta, l'evoluzione della bombarda ha portato all'utilizzo di un corpo in plastica trasparente da riempire con acqua, parliamo infatti degli Acquabomb ed Acquaslim. Essi hanno il corpo trasparente per una minor visibilità agli occhi delle prede, lo stesso è molto affusolato proprio come l'ogiva di una bomba, e lo caratterizza un lungo guidalenza, che agevola molto durante la delicata fase del lancio e funge anche da equilibratore durante il volo, ed un cilindretto in ottone, un'ulteriore zavorra direzionale in fase di lancio. Il peso è ottenuto con il graduale riempimento d'acqua che si ha facendo scivolare l'asse guidafilo verso il basso, una volta raggiunto il riempimento voluto basta far tornare il tutto al proprio posto per garantire la dovuta tenuta. Niente tappi od altro, per una soluzione come sempre semplice ma geniale; i modelli disponibili partono da 10 grammi per arrivare sino a 40. Abbiamo detto della speciale forma aerodinamica studiata per migliorare le doti balistiche dell'Acquabomb che infatti raggiunge ottime distanze, ma la stessa sagoma si presta anche ad un recupero più agevole e quindi più sensibile. Pensiamo infatti a quale gorgo provocavano le zavorre galleggianti standard, soprattutto se recuperate appena sotto la superficie od a galla, e quale resistenza opponevano, penalizzando il recupero in naturalezza e sensibilità. Con un riempimento medio dello Acquabomb n° 2 e 3 si raggiungono i 12-15 grammi,  sempre che non vogliamo passare a misure più grandi, cioè tali da permettere ancora un discreto galleggiamento a circa un palmo dalla superficie o poco più, così da non provocare scie vistose ed innaturali. Aumentando il riempimento d'acqua, la bombarda scende lentamente verso il fondo, basterà provare sino a trovare il giusto compromesso che ci permetterà quasi di pescare alcuni metri sotto la superficie. Sarà il nostro recupero che, unito alla speciale caratteristica della bombarda, ci permette­rà di variare continuamente le quote che andremo a sondare, individuando quelle più redditizie. Riempiendo completamente d'acqua la bombarda raggiungeremo le acque più profonde, quasi sfiorando il fondo con piccole esche che non avremmo mai potuto utilizzare.

Un cenno finale alle canne più adatte per la bombarda. Queste dovranno essere lunghe almeno 3,50 e più anche sino a quattro metri, potenti e leggere con azione tipicamente parabolica ed un cimino estremamente sensibile e morbido; forse attrezzi di questo tipo non sono ancora in commercio, ma basteranno delle comuni telescopiche in carbonio per zavorre sino a 60 grammi per praticare con successo questa tecnica.

 

                


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